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PREPARIAMOCI ALLA DOMENICA

Letture della domenica

IV DOMENICA DI AVVENTO (ANNO A)

 

 

Grado della Celebrazione: DOMENICA
Colore liturgico: Viola 

Antifona d'ingresso
Stillate, cieli, dall’alto,
le nubi facciano piovere il Giusto;
si apra la terra e germogli il Salvatore. (Cf. Is 45,8)

Non si dice il Gloria. 

Colletta
Infondi nel nostro spirito la tua grazia, o Padre:
tu, che all’annuncio dell’angelo
ci hai rivelato l’incarnazione di Cristo tuo Figlio,
per la sua passione e la sua croce
guidaci alla gloria della risurrezione.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, ...


Oppure:
O Dio, Padre buono,
che hai rivelato la gratuità e la potenza del tuo amore
nel silenzioso farsi carne del Verbo nel grembo di Maria,
donaci di accoglierlo con fede
nell’ascolto obbediente della tua parola.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

PRIMA LETTURA (Is 7,10-14)
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.

Dal libro del profeta Isaìa

In quei giorni, il Signore parlò ad Acaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele».

Parola di Dio

SALMO RESPONSORIALE (Sal 23)
Rit: Ecco, viene il Signore, re della gloria. 

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

SECONDA LETTURA (Rm 1,1-7)
Gesù Cristo, dal seme di Davide, Figlio di Dio. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per chiamata, scelto per annunciare il vangelo di Dio – che egli aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture e che riguarda il Figlio suo, nato dal seme di Davide secondo la carne, costituito Figlio di Dio con potenza, secondo lo Spirito di santità, in virtù della risurrezione dei morti, Gesù Cristo nostro Signore; per mezzo di lui abbiamo ricevuto la grazia di essere apostoli, per suscitare l’obbedienza della fede in tutte le genti, a gloria del suo nome, e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo –, a tutti quelli che sono a Roma, amati da Dio e santi per chiamata, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo!

Parola di Dio

Canto al Vangelo (Mt 1,23)
Alleluia, alleluia.

Ecco la vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
a lui sarà dato il nome di Emmanuele: “Dio con noi”.

Alleluia.

VANGELO (Mt 1,18-24)
Gesù nascerà da Maria, sposa di Giuseppe, della stirpe di Davide. 

+ Dal Vangelo secondo Matteo

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.

Parola del Signore

Preghiera dei fedeli
(Dall'Orazionale CEI 2020)
Il giorno della salvezza è ormai vicino: con la santa Chiesa diamo voce alle attese di tutti gli uomini, specialmente dei più poveri e dimenticati.
Preghiamo insieme e diciamo: Ricordati, o Padre, del tuo amore.

1. Per la santa Chiesa: in questo tempo di attesa vigilante, sostenga con tenerezza materna i suoi figli e alimenti la speranza di una vita nuova nel Cristo che viene. Preghiamo.
2. Per la Terra santa: una pace duratura raggiunga i popoli dei territori in cui è nato ed è vissuto Gesù, il principe della pace. Preghiamo.
3. Per tutti coloro che, oppressi dalle prove della vita, trascorrono giorni di angoscia: il loro grido apra i cieli e possano incontrare Cristo, luce dei cuori. Preghiamo.
4. Per coloro che hanno responsabilità di governo: animati dalla costante ricerca del bene comune compiano il loro servizio a favore dei popoli. Preghiamo.
5. Per noi qui riuniti: ci sia dato di custodire il silenzio in questi giorni di trepidante attesa del Signore che viene a bussare al nostro cuore. Preghiamo.

Ascolta, o Padre, la voce della Chiesa: fa’ che il tuo Figlio, venendo in mezzo a noi, trovi la stessa fede umile e obbediente di Maria, Vergine e Madre. Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Preghiera sulle offerte
Accogli, o Signore, i doni che abbiamo deposto sull’altare
e consacrali con la potenza del tuo Spirito
che santificò il grembo della Vergine Maria.
Per Cristo nostro Signore.

PREFAZIO DELL’AVVENTO II
Le due attese di Cristo

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno,
per Cristo Signore nostro.
Egli fu annunciato da tutti i profeti,
la Vergine Madre l’attese e lo portò in grembo
con ineΩabile amore,
Giovanni proclamò la sua venuta
e lo indicò presente nel mondo.
Lo stesso Signore,
che ci invita a preparare con gioia il suo Natale,
ci trovi vigilanti nella preghiera,
esultanti nella lode.
Per questo dono della tua benevolenza,
uniti agli Angeli e agli Arcangeli,
ai Troni e alle Dominazioni
e alla moltitudine dei cori celesti,
cantiamo con voce incessante
l’inno della tua gloria: Santo...

Oppure:

PREFAZIO DELL’AVVENTO II/A
Maria nuova Eva

È veramente giusto
rendere grazie
a te, Signore, Padre santo,
Dio onnipotente ed eterno.
Noi ti lodiamo, ti benediciamo,
ti glorifichiamo
per il mistero della Vergine Madre.
Dall’antico avversario venne la rovina,
dal grembo verginale della figlia di Sion
è germinato colui che ci nutre con il pane degli angeli
e sono scaturite per tutto il genere umano
la salvezza e la pace.
La grazia che Eva ci tolse
ci è ridonata in Maria.
In lei, Madre di tutti gli uomini,
la maternità, redenta dal peccato e dalla morte,
si apre al dono della vita nuova.
Dove abbondò la colpa,
sovrabbonda la tua misericordia
in Cristo nostro salvatore.
E noi,
nell’attesa della sua venuta,
uniti agli angeli e ai santi,
cantiamo l’inno della tua lode: Santo ...

Antifona di comunione
Ecco, la Vergine concepirà e darà alla luce un figlio:
lo chiamerà Emmanuele, Dio con noi. (Cf. Is 7,14)

Oppure:
Giuseppe, non temere: Maria darà alla luce un figlio
e tu lo chiamerai Gesù. Egli salverà il suo popolo. (Cf. Mt 1,20-21)

Preghiera dopo la comunione
Dio onnipotente, che ci hai dato il pegno della redenzione eterna,
ascolta la nostra preghiera:
quanto più si avvicina il grande giorno della nostra salvezza,
tanto più cresca il nostro fervore,
per celebrare degnamente il mistero della nascita del tuo Figlio.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Fonte Sito: www.lachiesa.it

 

 - Parrocchia San Gregorio Magno

MEDITIAMO LA PAROLA DI DIO

Amati dal Signore

Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Però, mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa “Dio con noi”.
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Mt 1,1-25

Paolo, scrivendo ai romani, li chiama amati dal Signoreagapetoi.

Per questo stiamo facendo il cammino di avvento: per riscoprirci amati per scegliere di amare.

Come ha indicato il Battista, come ha saputo fare Maria, come ha scoperto il giusto di Israele.

Sono due le annunciazioni presenti nei Vangeli: una a Maria e l’altra a Giuseppe.

Dio parla ad una coppia, non ad un singolo.

Ma lo fa rispettando le diverse sensibilità, al maschile e al femminile. Perché l’esperienza di fede sempre parte dalla concretezza delle nostre esperienze e dei nostri percorsi.

L’angelo è lo stesso, ma il modo, il linguaggio e le modalità che usa sono diverse.

Dio sempre ci viene incontro.

E rispetta la nostra straordinaria singolarità.

Parla col linguaggio che sappiamo intendere.

Si fa breccia fra i nostri pensieri, i nostri affanni, le nostre paure.

Come quando non chiudiamo occhio perché è successo qualcosa che ci ha destabilizzato.

E tutta la nostra vita viene ribaltata da un evento imprevisto. O come quando di colpo ci troviamo davanti ad evidenze che smascherano una persona di cui ci siamo fidati, che abbiamo amata.

Non ditelo a Giuseppe.

Tormenti

È discreto, Matteo.

Lascia solo intendere il tormento che impedisce a Giuseppe di chiudere occhio.

Ha saputo in qualche modo che la sua promessa sposa, aspetta un figlio. Disdicevole, certo, ma, insomma, poteva anche accadere. Solo che Giuseppe è l’unico a sapere che quel figlio non è suo. E che, per ottemperare alla Legge, deve denunciare Maria al rabbino. In origine donne come quelle dovevano essere lapidate. 

Non chiude occhio, il povero Giuseppe.

Non si capacita dell’accaduto. Pensava di conoscere bene i sentimenti di Maria. Che idiota.

Ma bisogna fare una scelta, mettere da parte le proprie emozioni, agire. È giusto, Giuseppe.

Non giudica secondo le apparenze. Non lascia parlare la sua rabbia e il suo orgoglio di maschio ferito. Grande.

Giustizia

Non voleva accusarla pubblicamente.

Non vuole vendicarsi, non vuole umiliare Maria, non vuole rovinarle la vita. Escogita una soluzione: dirà che si è stancato di lei, eserciterà il potere sessista di cacciare una fidanzata o una moglie, pratica che suo figlio condannerà pubblicamente.

Maria avrà salvo un po’ di onore anche se lui, Giuseppe, passerà per una persona inaffidabile.

Quanta delicatezza in quel gesto! Quanto amore! Quanta eleganza!

Il nostro mondo sbraita, urla, accusa, trova nemici ovunque.

Giuseppe, che è giusto, sa che esiste in ogni persona una parte pubblica, evidente, ed una intima, fragile. E fa la sua scelta, pagandone le conseguenze sulla sua pelle.

Accogliendo ancora Dio in questo Natale, impariamo da Giuseppe ad essere giusti, senza giudicare secondo le apparenze.

In sogno

Mentre stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo.

Ora che ha deciso prende sonno. E fa uno strano sogno.

Nella Bibbia i sogni sono spesso portatori di notizie, teofanie private che illuminano le scelte.

Ma vi prego di notare la sequenza.

Prima decide. Poi arriva il sogno.

Il Dio adulto non forza la mano, non fa giochi di prestigio per spingerci.

Siamo drammaticamente e magnificamente liberi.

Abbiamo tutti gli strumenti per vivere secondo giustizia. Sappiamo cosa fare. Sempre.

Proviamo a vivere considerando le cose. Lasciandole illuminare dalla Parola.

E, come Giuseppe, ritroviamo il coraggio di sognare.

Prendi con te

Non temere di prendere con te Maria.

Fa paura prendere con sé qualcuno. Anche quando lo si ama.

Paura di non essere in grado. Paura di perdere la propria libertà. Paura di restare fregati.

Superiamo la paura. 

L’altro è sempre mistero. L’altro è sempre portatore di novità.

Anche quello strano altro che è il Dio che viene.

Si desta dal sonno Giuseppe.

Smette di ronfare. Si attiva, si sveglia, vigila, come ci ha chiesto il Signore nella prima domenica.

Contro ogni logica prende con sé quella sposa portatrice di Dio.

E la sua vita cambia, fiorisce.

Averne

Aveva certamente dei progetti, il buon Giuseppe: un laboratorio più grande, una casa spaziosa, dei figli cui insegnare l’uso della pialla e dello scalpello. Non aveva grandi pretese, questo figlio di Israele, un piccolo sogno da vivere con una piccola sposa. Ma Dio ha bisogno della sua mitezza e della sua forza, sarà padre di un figlio non suo, amerà una donna silenziosamente, come chi prende in casa l’Assoluto di Dio.

Giuseppe accetta, si mette da parte, rinuncia al suo sogno per realizzare il sogno di Dio e dell’umanità. 

Giuseppe è il patrono silenzioso di chi aveva dei progetti ed ha accettato che la vita glieli sconvolgesse.

Dio ha bisogno di uomini così. Di credenti così.

Pochi giorni al Natale, Giuseppe, dal silenzio in cui è rimasto, custode e tutore della santa famiglia, veglia su di noi e ci chiede di imitare la sua grandezza. Ad avere fiducia. 

In questo tempo claudicante che spegne la fede, che alza i toni, che sfoga la rabbia, lo stile di Giuseppe è una chiara indicazione per poter far nascere Gesù in noi.

Giustizia e capacità di sognare.

Di persone che non giudicano secondo l’apparenza e di sognatori ha bisogno il mondo, e la Chiesa.

Averne. 

 

Scopriamoci amati, Dio viene ancora.

 Fonte sito:https://paolocurtaz.it/

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