La nostra cara Irene ci invia un'altra bellissima poesia in dialetto che traspare sentimenti delicati e forti allo stesso tempo. Grazie ancora Irene
SU SOLI
SI PENZU A TUI BIU SU SOLI
IS OGUS TUUS MANNUS E ISCURUSU
BRILLANTA
IN SU PREXIU E IN SA TRISTURA.
SU SORRISU ESTI UNA LUXI CHI ILLUMINADA
E PORTARA PAXI E SERENIDADI.
UNU SONu ARMONIOSU ESTI SA BOXI TUA
ALLIGRIA PO' SA FAMILIA E PO' SA GENTI
IS MANUSU ACCUMPANGIANTA IS FUEDDUS
IN UNA DANZA CHE INCANTADA
FILLA ADORADA
ESTI UNA BELLA DI' DE SOLI
SA DI' CHI SES CUN MEI
Riceviamo due bellissime e toccanti Poesie dalla nostra cara Irene Carta che riteniamo possano essere d'insegnamento per tutti. Grazie Irene
Alzheimer
Una dì non fiasta prus tui
Aundi fianta andausu su sorrisu e su prexu?
Babbu non fiada prusu s'omini stimau de una vida
E i fillusu non contanta prus nudda po tui.
Grazietta! Grazietta!
Zerriasta
Ma Grazietta fia motta de dexi annus
Alzhaimer
da zerrianta custa pena
Mamma
Poita non t'apu ringraziau prima?
Oi non mi connoxis prusu
Su nomini
Candu ses naxiu
ia propiu tottu sa dì e tottu sa notti
Oras medas fianta passadas
in trumentosu travagliu
Deu non tenemu prusu is forzasa pò t'ajudai.
S'avvolutu de dottorisi e infermieras
E nudda ........................
Poi t'appu biu a costau miu,
Bellu, allirgu, perfettu.
Su tempusu non contada prusu,
su dolori scarexiu.
E appu crettiu in Deusu.
Non deu emmu fattu su miraculu,
né dottorisi o infermeirasa.
Non fiada opera de umana genti
Deusu t'ha creau, fillu miu,
e
Cristianu est su nomini tuo.
Ancora una bella poesia inviataci da Ersilia
LA FEDE ILLUMINA (LUMEN FIDEI)
SON OLTRE DUE MILLENNI
ED E’ LA PRIMA VOLTA
CHE DUE PAPI A QUATTRO MANI
SCRIVON UN’ENCICLICA PER LA CHIESA DI DOMANI
AD OGGI E’ NOVITA’ ASSOLUTA
FRANCESCO E BENEDETTO
SEDUTI ALLA PARI
SUCESSORI DI SAN PIETRO
BENEDETTO EMERITO, FRANCESCO REGNANTE
GUIDANO LA CHIESA
SCRIVONO CON FEDE PREGNANTE,
…”LA FEDE VERO AMORE
DA FAR BRUCIARE IL CUORE
CI DEVE TRASFORMARE/NON MAI PER DOMINARE.
LA FEDE E’ VERITA’
SERVIZIO E BUONA INTESA
SIAMO TUTTI FRATELLI, MA MOLTI NON SON CHIESA.
LA FEDE ACCOMPANI IN ETERNO LA CHIESA
CHE SOFFRE NELL’ATTESA D’ESSER TUTTI REDENTI
E RAGGIUNGERE L’ASCESA.
PREGARE CON FERVORE , DIO NOSTRO SIGNORE,
LA VERGINE SANTISSIMA, MADRE DI GESU’
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
CON FEDE E CON PIANTO
SUPPLICAR LO SPIRITO SANTO.
SI RINNOVI TUTTA LA CHIESA
CHE HA FEDE NELL’ATTESA.
UMILE E DISPONIBILE, AL RICHIAMO DI DIO
“SERVITE PER LA PACE, RISPETTATE LA VITA”
“AIUTATE I POVERI, CON FEDE INFINITA”
RINNOVATE LA FEDE, CON AMORE E VERITA’,
CI DICONO I DUE PAPI
DIO E’ CARITA’
Domenica 7 luglio 2013 Ersilia Cocco Lai
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La nostra cara amica Maria Bonaria Scano, ci manda ancora quattro bellissime preghiere
Atto di affidamento alla Madonna di Bonaria
A te Madre ammirabile affidiamo quest isola che devotamente ti onora come Patrona massima della Sardegna.
Accogli nel tuo manto, tutti i suoi abitanti affinché in te possano trovare rifugio sopratutto coloro che soffrono e gemono sotto il peso della prova.
Avvolgili nella luce e accompagna li nel loro cammino di fede e intercedi presso tuo figlio perchè si rinsaldi quel vincolo di amore che a te li unisce.
Benedici e concedi la tua protezione alla Sardegna e al mondo intero perché illuminati dalla parola del Vangelo e mediante il tuo esempio possiamo rinnovati e sostenuti dal tuo amore offrire la nostra testimonianza di vita.
A Gesù Pane Vivo
Possano i raggi di acqua e sangue che sgorgano dal tuo petto irrorare di grazia quel piccolo chicco di grano che io vorrei essere.
Per intercessione di Maria Santissima concedimi il dono dell umiltà perché possa accogliere e far germogliare in me il seme della tua Parola.
Preghiera a Giovanni Paolo II
Insegnami ad amare
Con devozione filiale la
Vergine Maria affinché possa giungere a contemplare il suo tenerissimo volto.
Aiutami, prendendo il tuo esempio a desiderare di appartenere sempre a
Gesù e a Maria e a ripetere anche nell ora della prova: Totus tuus.
Preghiera per i giovani
Signore io sono un soffio.
Aiutami a discernere sul valore della vita ed a non farmi catturare dalle cose fugaci e provvisorie.
Fa che il mio sguardo sia sempre rivolto ai bisogni degli altri e il mio cuore orientato a te solo.
Non permettere Signore, che io abbia a sbagliarmi su come indirizzare la mia vita.
Aiutami, a spendere ogni momento a fare il bene e di fronte alle mie esitazioni ricordami che la vita e' breve e che io sono solo un soffio.
Fa Signore, che io non mi volti mai indietro e di nulla possa avere brama se non del desiderio di compiere la tua volontà e di ricongiungermi a te.
Cagliari 2 luglio 2013
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Ancora uno scritto dalla nostra amica Maria Bonaria Scano molto intenso dedicato al nostro Santo Patrono
Preghiera a S.Gregorio Magno
Sentinella della Parola di Dio
Proteggi questa parrocchia a te dedicata e intercedi presso il Signore
Affinché in essa fioriscano le vocazioni,possa essere preservata dall errore e prosegua perseverante il cammino di preghiera e ascesi che tu hai intrapreso.
Instancabile evangelizzatore
Sostieni questa comunità e conserva la nell amore come una famiglia insegnale ad avere sete della Parola di Dio E di desiderare di conoscere profondamente colui che e laVia la Verità la Vita.
Tu costruttore di ponti di fraternità Uomo del dialogo e della pace
Che hai mostrato equilibrio nelle decisioni sui problemi che affligevano il tuo tempo sostieni ora la Santa Madre Chiesa e rafforza il legame dei suoi figli e preservala dai pericoli che incombono su di essa.
Cagliari 28 giugno 2013
Riceviamo dalla nostra cara amica Maria Bonaria Scano, una stupenda preghiera che desideriamo condividere con tutti i parrocchiani
A Maria, madre misericordiosa
Dolcissima Madre
a te che è impossibile
non commuoversi delle sventure
e delle necessità del genere umano
chiedo il dono della consolazione
accetta la sofferenza che ti offro
e rendila tu,
Augusta regina degli angeli e dei santi
Fonte incessante di grazia.
Cagliari, 27 giugno 2013
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La nostra cara Ersilia ci invia un simpatico scritto che pubblichiamo come sempre con grande piacere.
Andavano Dante con Beatrice su per le vie del cielo piene di luce e tutte in salita, pareva di volare,tra guglie di candide cattedrali gotiche con alte bifore e trifore di cristallo, rosoni ricamati e messi in risalto dalla luce divina che le inondava e scaldava, quasi a dar loro vita, che le faceva roteare tra raggi che passavano tra le anime inebriate e gioiose. Dante era intimorito e il cuor suo batteva forte ma la Donna amata accanto gli incuteva fiducia. Dopo i perigli della "selva oscura" che lo portò di bolgia in bolgia da quel triste venerdì santo del 1300 anno giubilare, anziché andare a Roma andò all'inferno. Quanto faticò aiutato da Virgilio, a risalire la china e quanti dannati vi riconobbe e intervistò per sapere le ragioni che li avevano portati a tali tormenti. Ma ora in questo gaudio di luce lui fremeva, e non s'avvide che una formichina, avvezza al lavoro, per procurar qualcosa ai bisognosi, s'era abbarbicata al suo calzare e silenziosa ascoltava i dialoghi divini del sommo Dante coi santi e con Beatrice e si riempiva di verità e di luce. Era il 13 Aprile: a mezzogiorno Dante arrivò in Paradiso e, abbagliato da tanta luce e magnificenza, invocò Apollo perché lo aiutasse a trasformare in rime ciò che avrebbe visto. Nel 23 canto tutta :una visione divina di Cristo, sole luminoso, e della sua S.S. Madre circondata e protetta che salgono in alto illuminando la Terra. Ella era un grande giardino fiorito la cui Rosa era colei che l'aveva accolto in seno. Il profumo dei gigli inebriava, la lucentezza faceva chiudere gli occhi che lacrimavano. I miei per troppa luce. I primi santi incontrati son quelli che per primi seguirono Cristo e da Cristo stesso son stati consacrati. "O sodalizio eletto a la gran cena". Beatrice quindi li fermò e pregò colui a cui Nostro Signore lasci le chiavi affinché esaminasse il sapere di Dante sulla fede. E Pietro a Dante: - Da buon cristiano, fatti manifesto, la fede che ?-. Dante alzò la fronte in quella luce, guardò lui e poi Beatrice, quindi incoraggiato rispose citando la lettera di S. Paolo:- Fede sostanza di cose sperate ed argomento delle non parventi, e mi pare sia proprio questa l'essenza-. Egli non sembrò pago e chiese ancora: - Hai capito bene se la riponi tra la sostanza e poi tra gli argomenti- e Dante a lui:- Le profonde cose che sono qui, l son parvenza- e abbassando il capo gli indicò la Terra. Pietro riprese: -Se quanto si può conoscere per la dottrina fosse compreso, non ci sarebbero mutili sofismi. Ma dimmi, hai in te la fede come moneta aurea da spendere?-. -So che ho fede lucida e tonda senza ombra di dubbio-. -E questa cara gioia sopra la quale ogni virtù si fonda da dove venne?- e Dante pronto :- Dall'infusione dello Spirito Santo che diffuso nell'Antico e nel Nuovo testamento !- -L'Antico e il Nuovo testamento che ti hanno tanto convinto perché li ritieni parola di Dio?- -Provano e mi danno la certezza della verità, i miracoli che seguirono la parola-. -Chi ti assicura che quelle opere fossero? Te lo attesta solo la scrittura?-. Rispose:- Se il mondo si fosse convertito al Cristianesimo senza miracoli sarebbe già di per se miracolo. La scrittura insegnamento, amore, gli Apostoli seminarono la parola e l'amore!- . Si sentì il canto "Dio laudamo" con la melodia che lassù si intona. Dopo questo gaudio, Pietro riprese l'argomento:- La Grazia divina, che comunica amorevolmente con la tua mente, ti ha ispirato le parole adeguate alla risposta, dimmi allora da dove hai attinto la verità in cui dici di credere? -O santo Padre, spirito beato, un po' come la forza che ti ha spinto ad arrivare al sepolcro prima di Giovanni, più giovane di te, tu vuoi che manifesti il creder mio, ebbene, credo in Dio unico ed eterno, come gi Mosè e i profeti, prego coi salmi, ma per Evangelo che voi scriveste guidati dall'ardore dello Spirito, credo in tre persone eterne, e queste credo una essenza, una e trina da permettere che se ne parli al singolare e al plurale, dicendo "" e "Sono". Questo mistero luminoso, questo il principio che illumina la mia mente come stella, come fiamma viva-. A questo punto Pietro abbracciò il poeta e lo benedisse. Si capì che egli aveva apprezzato e approvato lerisposte. Dante scosse il calzare e la formichina ricadde in terra e si rialzò tutta indolenzita. Poi continuò a lavorare per far del bene e meritarsi di risalir un dì la china per andar lassù.
Una nuova amica si aggiunge agli assidui parrocchiani che ci inviano loro scritti. E' Luisa Pardu che ci manda due toccanti poesie che ci invitano alla riflessione e che pubblichiamo con immenso piacere:
La Carcerata
Mi chiesi disperata dov'ero
Colsi un grido,
mi voltai udii una voce.
era di una carcerata non si scansava ,
mi seguiva ovunque mi fossi spostata
delle catene mi imbrigliavano
e mi ancoravano.
ovunque mi fossi spostata
Era la mia ombra
non volevo riconoscerla
Erano un mare
le mie lacrime
è li che mi sono rifugiata
eppure il respiro mi mancava
credevo di affogare
tesi la mia umida mano
eppure scivolavo ancora più lontano
gridavo più forte
tutti si spaventavano
e scappavano
quasi vedessero la morte
dove io mi nascondevo
quasi felice
di non essere trovata
correvo
che le gambe non mi obbedivano più
caddi
è lì che incontrai Gesù
Mi sollevò
ma mi chiese che dovevo camminare
ma il fiato mi stava per abbandonare
Mi ritrovai stesa
e senza forze conclusi che era arrivata
la morte
esanime chiesi respiro
e ancora Oggi vivo
La strada è tanto lunga
l'impresa è disperata
però sono viva
Si sono quasi
aperte le sbarre
o almeno si apriranno
coglierò di nuovo
quel fiore
respiro già l'aria della libertà
Quel cielo non mi ha abbandonata
Non sarò più ospite di
quell'alba ma una cittadina acquisita
finalmente ho vinto la mia partita
è li che ho la rivalsa
ringrazio cosi che sia la
mia pena scontata
sono felice e tanto di essere nata
di cogliere la luce
e di rimanerne così estasiata
Ora porgo la mia mano
verso voi,
andremo lontano
portati in seno
dalle brezze della
primavera
aspetteremo che venga
la sera e coglieremo l'aurora
nell'eterna convinzione
che nel mio prodigioso
cammino
non sarò più sola
Costruirò un castello
vorrò voi a riempirlo
l'innata fantasia
non può
contenere quanto sarà
BELLO
la storia della vita di Luisa Parddu
Il grido di una donna
Il grido di una donna
tiene desto il mondo.
Nell'attesa
quel gemito
scalda
fino in fondo
il gelo di una notte.
Tiene in un abbraccio
il mondo
che geme
nell'attesa
del dono più grande.
Ci vuole amare
non piangete.
E' la notte di Natale
Ci vuole amare
Luisa Pardu 22 dicembre 2009
La nostra cara Ersilia, anche in occasione della Festa Patronale, ci ha trasmesso un suo breve resoconto della S. Messa celebrata da Monsignor Mosè Marcia, Vescovo ausiliare, che pubblichiamo per tutti i nostri lettori.
A S. Gregorio Magno, liturgia e festa straordinaria
Oggi la comunità è stata testimone di due eventi difficilmente ripetibili:
1) I Sacramenti dell’iniziazione cristiana a Olga, giovane ucraina in Italia per lavoro
2) Il giuramento di Matteo, nostro parrocchiano, che sarà ordinato diacono e si impegna a diventare sacerdote.
Il tutto durante la Santa Messa presieduta da S.E. Monsignor Mosè Marcia. A latere don Costantino Tamiozzo e don Pietro Monni. Il diacono Giancarlo Lampis, altri diaconi, chierici e amici di Matteo hanno affollato il presbiterio. Hanno presenziato il Presidente della Municipalità, il Comandante dei Vigili Urbani locali e il Comitato di S. Gregorio Magno al completo. Il coro polifonico ha animato la liturgia.
La Chiesa era gremita. Vi erano vari invitati ucraini. Il Vescovo, durante l’omelia, ha esaltato la figura di San Gregorio che fin dalla fanciullezza ha vissuto gli insegnamenti evangelici impartiti nella sua santa famiglia. Alla morte di Papa Pelagio II, fu eletto pontefice dal popolo (anche se era solo diacono) e non poté rifiutare. Ricevette quindi il sacramento dell’Ordine e poi la consacrazione al Pontificato. Un fatto che si è ripetuto durante la S. Messa di oggi; Olga ha chiesto i Sacramenti è Matteo ha giurato il suo impegno sacerdotale. Dopo l’omelia, col rito dei Sacramenti, Olga, dopo le canoniche domande sul Credo, ha ricevuto il battesimo (sotto condizione perché a causa del regime comunista del suo paese non sono stati presentati documenti probanti), la Cresima, con la madrina Maria Rosaria Matzeu e quindi l’Eucaristia.
Matteo Vinti, alla fine della S. Messa, ha letto la formula latina del “Symbolum Nicaenum C.” (Credo) e ha giurato sul Vangelo il suo impegno a divenire sacerdote per sua libera scelta e rispettare le norme della Chiesa “Una, Santa, Cattolica, Apostolica, Romana”, per sempre. Ha firmato quindi i documenti davanti al Vescovo e agli altri testi presenti, su quanto affermato verbalmente.
Supplichiamo lo Spirito Santo che confermi Olga e Matteo nel loro cammino di fede e sia propizio di abbondanti grazie spirituali.
Ringraziamo il Signore per questa grazia immensa.
Ersilia
Cagliari 3 settembre 2009
Siamo arrivati alla Settimana Santa e la nostra "Grande" Ersilia non ci fa mancare le sue sagge riflessioni in versi che ci invia insieme a due simpatiche ricette , che ognuno di noi dovrebbe preparare in questo tempo Pasquale per poi condividerle durante tutto l'anno con i nostri fratelli.
PACE A VOI
Era il giorno del sole
ed ancor chiusi,
undici uomini, un poco delusi,
pensavano alle dolci Sue parole.
- Pace a Voi – si senti la voce,
poi vider Lui
in mezzo alla stanza, Lui
che era fonte di vivida luce,
Lui che era vita
alla lor speranza.
- Pace a voi- ripetè la voce,
- voi diffonderete pace e amore,
senza la pace
non ha valor la prece,
senza la pace
non sopravvive amore.
Pace e perdono,
come v’ho insegnato
amate gli altri,
come vi ho amato
e perdonate , come ho perdonato.
Portate agli altri
ciò che v’ho donato.
Il Mio Corpo, ch’è stato elevato,
uno col Padre, che mi ha inviato,
e con lo Spirito , che vi sarà inviato.
E quella voce, riaccese lor la fede.
E quella voce, ridiede lor speranza.
Egli è risorto!
Riviver fe’ l’amore,
resero grazia e usciron dalla stanza,
per obbedir, con la pace nel cuore,
e con la Grazia
del Sommo Redentore.
LAI LIA
(Ersilia Lai)
LA FAME
Su marciamo, parliamone
sensibilizziamo e agiamo.
Innalziamo le mani
come una grande foresta,
chiediamo aiuto ai potenti.
Ma la fame resta!
Miliardi sperperati
per i vari armamenti
possono essere usati
per cure e nutrimenti.
In Africa, in Asia,
nell’America Latina
son milioni di piccoli
che muoion tra i tormenti,
gli addomi prominenti,
gli occhini sbarrati
che chiedono perché